Concime acidofile: cosa è e quale scegliere

concime acidofileChi ama l’arte del giardinaggio sa bene che ogni pianta presenta necessità e aspettative diverse al fine di mantenersi forte e sana. Per far crescere i vegetali nel migliore dei modi, le cure devono essere mirate e diverse. In quest’ottica si inserisce l’uso di concime acidofile, un preparato dedicato a questa tipologie di piante. Vediamo assieme quali sono le caratteristiche delle piante acidofile e quali sono le loro esigenze, per comprendere quale sia il concime acidofile più adatto al loro benessere.

Quali sono le piante che necessitano di concime acidofile?

Per comprendere al meglio quali siano le esigenze delle piante acidofile è necessario capire l’importanza di un parametro che interessa il terriccio dove vengono alloggiati i nostri amati vegetali. Si tratta del PH, ovvero del grado di acidità del terreno misurato nella quantità di ioni H presenti nella terra.

La scala di valori vede un PH neutro porsi a 7 (il PH dell’acqua pura). Quando il PH supera questa cifra stiamo parlando di PH basico, mentre quando la cifra è minore il PH viene chiamato acido. La maggior parte delle piante e dei vegetali richiede la presenza di un terriccio di un PH che si aggira tra 5,5 e 6,5 ma vi sono delle specie che, per loro natura, richiedono un PH più basso, ovvero più acido. E’ questo il caso delle acidofile, delle piante che riescono a nutrirsi solamente se il terreno è di composizione acida ovvero povero di ioni positivi quali il magnesio il potassio e il calcio.

La ragione di questa necessità può essere ricercata nell’origine spesso montana di questi vegetali. Il terreno montano è infatti naturalmente acido e la pianta ha quindi bisogno che nel vaso sia ricreato un ambiente a lei consono. Ecco che, un uso corretto del concime acidofile su queste specie vegetali aiuta a ricreare il PH ideale e permette alla pianta di ricevere il nutrimento giusto per crescere forte, sana e bellissima.

Le piante acidofile più diffuse sono le azalee, i rododendri, le ortensie, le magnolie, le felci, i gigli, le eriche e le camelie, per citarne alcune fra le più conosciute. Sono piante acidofile anche le carnivore, le quali amano un PH molto basso e molti arbusti quali ad esempio il mirtillo, gli abeti, il faggio e il castagno.

Come si può comprendere l’acidità del terriccio per scegliere il concime acidofile migliore?

Quando si rinvasa una pianta acidofila si deve scegliere un terriccio specifico, non miscelato ma preparato ad hoc. Per controllare il PH, qualora non fosse indicato, si può usare la cartina di tornasole, immergendola in un composto di acqua distillata e terriccio e prestando attenzione al risultato ottenuto.

Le piante comunicano in modo evidente il loro stato di salute, per cui se il terreno e troppo poco acido esse mostrano i tipici sintomi della clorosi ferrica, quali l’ingiallimento. La clorosi ferrica è un processo che avviene quando la pianta non è bene nutrita, fatica ad assorbire il ferro e quindi a completare la fotosintesi clorofilliana. Se notiamo un ingiallimento delle foglie significa che la pianta sta soffrendo, per cui si deve procedere con un cambio di terriccio e alla somministrazione di concime acidofile.

Il concime acidofile che corregge il PH dell’acqua

Tra i concimi acidofile disponibili in commercio ve ne sono alcuni che possiedono un’azione decalcificante. Le piante di questo tipo non amano i minerali quali il calcio, il quale è spesso presente nelle acque dure.

Una buona pratica risiede nel procurarsi dell’acqua più pura possibile, o nel far bollire dell’acqua lasciandola riposare una notte prima di somministrarla alle piante. Un aiuto ulteriore arriva dal concime acidofile con azione decalcificante, il quale aiuta a rendere l’acqua di innaffiatura più acida e quindi perfetta per le piante. In questo caso è sufficiente aggiungere all’acqua la quantità di concime acidofile indicata nella confezione e procedere all’annaffiatura.

Il concime acidofile: come si compone e come agisce?

Il punto debole delle piante acidofile deve essere ricercato nella difficoltà ad assimilare il ferro, elemento indispensabile per attuare la fotosintesi clorofilliana. Il concime acidofile deve quindi contenere delle sostanze che aiutino l’assunzione di questo elemento. I principali concimi dedicati alla cura delle acidofile sono il chelato di ferro, il solfato di ferro e il solfato ammonico. Nel particolare, il solfato di ferro mette in atto un leggero abbassamento del PH del terriccio e quindi aiuta in modo ancor più importante l’assorbimento della sostanza.

Il chelato di ferro regala alla pianta una quantità di ferro immediatamente assimilabile, per cui deve essere preferito nei casi in cui la pianta sia in sofferenza. Ad esso può essere associato l’uso di sequestrene, un concime acidofile che apporta anch’esso ferro in natura immediatamente assimilabile. Alcune azioni devono essere poi fatte a livello di terriccio.

Chi ama le soluzioni naturali può creare un concime acidofile a base di lupini triturati, i quali rendono il PH del terriccio più acido a causa della loro facoltà di liberare azoto.

Terra di castagno, terriccio di foglie decomposte e aghi di pino, sono elementi che possono essere aggiunti al terriccio di torba, al fine di potenziare l’azione del concime acidofile e di rendere il composto ideale e adatto alla crescita di queste meravigliose piante. Puoi trovare il concime per acidofile nei migliori negozi di articoli da giardinaggio o nei migliori punti vendita locali.